Non ho mai avuto un ottimo rapporto con il mio corpo, in passato, lo ammetto. Ho trascorso anni a sottopormi a diete tremende, basate solo su 3 spicchi di arancio e 2 gamberetti. Inutile dire che lì per lì, i primi 3 giorni forse, la cosa dava i loro frutti, poi però tornavo a riprendere tutto il peso perso. Anzi, ho sottoposto il mio corpo a diete a cui poi seguivano abbuffate (ovviamente poi scattava la fame e l’istinto di sopravvivenza), quindi ho fatto un casino con il mio metabolismo.
Ho provato a rivolgermi a nutrizionisti e dietologi, ma ottenevo sempre poco. Considerate, però, che nel mio caso parliamo sempre di 5 kg più del dovuto eh. Niente di irreparabile, insomma, ma comunque fastidiosi, calcolando che non sono molto alta e che tendo a metterli tutti sulla circonferenza gambe. Ma proprio tutti eh, nel senso che sembro tipo una sirena: sopra XS, poi quando sposti lo sguardo sotto il vitino “da vespa” c’è la magagna.
Nel 2014, come ho già raccontato, sono riuscita a perdere 5 kg e una taglia in un mese grazie alla dieta del supermetabolismo, ovvero il libro di Haylie Pomroy, che ha avuto l’indubbio merito di cambiarmi davvero il metabolismo, ma anche quello di insegnarmi a mangiare in modo sano. Da quel periodo, ho iniziato a documentarmi sempre di più e ho scoperto che il cibo non era un mio nemico, anzi, alcuni alimenti mi avrebbero proprio aiutato a dimagrire. Mi ha insegnato che erano stati proprio i digiuni a farmi ingrassare così.
In questo periodo, però, ho ampliato un po’ gli orizzonti con un altro libro, Eat to Live. Mangiare per vivere, del dottor Joel Fuhrman, medico ricercatore e direttore della Nutritional Research Foundation. Un libro di cui avrete già sentito parlare, forse, perché ha avuto un grande successo negli ultimi anni. In qualche modo riprende alcuni concetti che già avevo appreso con il libro della Pomroy e con altri libri di questo genere, grazie ai quali ho scoperto il potere di legumi e cereali, per esempio, o i danni provocati dallo zucchero e dagli alimenti ricci di conservanti, che prima della gravidanza mangiavo spesso, perché non sapevo cucinare.
Continua a leggere ““Eat to live: mangiare per vivere”, la dieta che può aiutare a rimettersi in forma. La mia esperienza”